Pareri

Nel 1994 la American Psychological Association (APA) ha pubblicato le Guidelines for Child Custody Evaluations in Divorce Proceedings (“Linee guida per la valutazione dell’affidamento del figlio nei processi di divorzio”). Il testo non parla esplicitamente dell’alienazione parentale, ma afferma che va tenuto conto della “valutazione dell’interazione tra ogni adulto e il figlio” (n. 3), e nella allegata Pertinent Literature (bibliografia pertinente) include tre testi di Gardner.[1]

Nel 1996 una commissione dell’APA (The American Psychological Association Presidential Task Force on Violence And The Family) ha pubblicato un documento (“Issues and Dilemmas in Family Violence”) che al punto 5 (online), relativo all’affidamento dei figli in situazioni di separazione conseguenti a relazioni con abusi, afferma: “Talvolta il padre tenta di alienare il figlio dalla madre usando denaro o altri allettamenti, commenti negativi, o limitato accesso al telefono durante la permanenza (del figlio) con lui. Altre volte i padri possono minacciare o rapire il figlio per punire la madre di averlo lasciato, o per tentare di costringerla a tornare”. Aggiunge: “Gli psicologi valutatori che minimizzano l’importanza della violenza contro la madre, o dichiarano patologica la sua risposta ad essa, possono accusarla di alienare il bambino dal padre e possono raccomandare la custodia al padre nonostante la sua violenza. Alcuni professionisti ritengono che le accuse di abusi fisici o sessuali dei bambini che insorgono durante il divorzio o le dispute di affidamento sono verosimilmente false, ma ad oggi la ricerca empirica non mostra un aumento di false accuse in questo momento”. La commissione dunque non nega di per sé l’esistenza dell’alienazione genitoriale, e afferma anzi che “talvolta” il padre può tentare di alienare il figlio dalla madre.

Nel 1997 la American Academy of Child and Adolescent Psychiatry (AACAP) ha pubblicato il documento Practice Parameters for Child Custody Evaluations (“Parametri pratici per le valutazioni dell’affidamento del figlio”, online), dedicando un breve paragrafo all’alienazione parentale, “che alcuni hanno chiamato sindrome, mentre altri hanno rifiutato tale specificazione”. Nonostante l’implicita allusione, Gardner non viene esplicitamente citato nel documento né nella bibliografia.

Il 20 ottobre 2005 il network statunitense PBS ha mandato in onda un documentario (Breaking the Silence: Children’s Stories) nel quale era intervistata la docente di legge clinica Joan Meier, che affermava che la PAS “è stata completamente demolita dalla American Psychological Association”. A questa affermazione ha risposto Rhea K. Farberman, direttrice dell’ufficio comunicazione dell’APA:

«“La American Psychological Association non ha una posizione ufficiale, pro o contro, sulla sindrome di alienazione parentale. Il press release della Connecticut Public Television [co-produttrice del documentario] non è corretto”.[2] »

Le inesattezze contenute nel documentario in questione hanno sollevato tali e tante reazioni che la PBS ha dovuto ufficialmente scusarsi e per evitare conseguenze legali puù gravi far produrre un nuovo documentario sulla tematica.

Un breve pronunciamento dell’APA del 1° gennaio 2008 (Statement on Parental Alienation Syndrome, online) è dedicato alla PAS: “La American Psychological Association (APA) ritiene che tutti i professionisti della salute mentale, come anche gli ufficiali delle forze dell’ordine e delle corti devono considerare seriamente qualsiasi denuncia di violenza domestica nei casi di divorzio e di affidamento dei figli. Nel 1996 la APA Presidential Task Force on Violence and the Family ha notato la mancanza di dati a supporto della cosiddetta ‘sindrome di alienazione parentale’, e ha sollevato dubbi circa l’uso del termine. Comunque non abbiamo una posizione ufficiale sulla supposta sindrome”. La preoccupazione precipua dell’APA è dunque quella di un uso distorto e “leggero” del concetto di PAS, che può sortire il nocivo risultato di garantire visite e affidamento di un figlio a un genitore effettivamente abusante o pedofilo.

Il Consejo General de Colegios Oficiales de Psicólogos de España (cioè l’Ordine nazionale degli psicologi spagnoli, che conta circa 45.000 soci), in un comunicato del 18 giugno 2008 (online), ha riconosciuto la PAS:

«“Vogliamo avallare la convenienza dell’analisi della problematica conosciuta come Sindrome di Alienazione Parentale nella valutazione psicologica, tanto nell’ambito forense del diritto della famiglia, come in altri ambiti correlati. I ricercatori e gli psicologi mostrano grande consenso nel considerarla come un’alterazione cognitiva, comportamentale e emozionale […] Come tutte le proposte scientifiche e professionali è soggetta a continua revisione, ma non può essere negata ‘a priori’, dato che esiste una letteratura scientifica e un’attività professionale che la descrive e ne riconosce l’utilità”.»

Invece la Asociación Española de Neuropsiquiatría (c.a 2000 soci) nel 2010 ha pubblicato un parere (online) contro “l’uso clinico e legale della cosiddetta Sindrome di alienazione parentale”, concludendo “che la PAS, così come è stata ideata da Gardner, non ha alcun fondamento scientifico e la sua applicazione nelle corti giuridiche comporta gravi rischi”, nello specifico circa la possibilità di un affido a un padre effettivamente abusante.

La American Psychiatric Association (APA, la stessa sigla dell’associazione degli psicologi) non ha ancora espresso un parere ufficiale sull’alienazione parentale. In particolare, il suo Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, DSM), riferimento per psichiatri, psicologi e altri professionisti non solo statunitensi, non ha incluso l’alienazione (o terminologia equivalente) in nessuna delle sue versioni: 1952 (DSM-I); 1968 (DSM-II); 1980 (DSM-III); 1987 (DSM-III-Revised); 1994 (DSM-IV); 2000 (DSM-IV-Text Revision), attualmente vigente. L’imminente DSM-5[3](atteso per il 2013) ha accolto la proposta di Bernet (2008) e sta vagliando la possibilità di inserire il PAD tra i disturbi mentali,[4]cosa che permetterebbe di ufficializzarne la diagnosi.

Il documento ufficiale “Linee guida in tema di abuso sui minori” della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA) è il risultato di un lavoro di integrazione e raccordo di documenti esistenti sul territorio nazionale, relativi al tema degli abusi in età evolutiva, e rispondenti ai criteri di validità, attendibilità, applicabilità clinica e multi-disciplinarietà. Le linee guida tengono conto delle indicazioni contenute nel Piano Sanitario Nazionale, nel Progetto Obiettivo Materno Infantile e nel Progetto Obiettivo Salute Mentale. Raccolgono non solo le definizioni di abuso dell’OMS, le classificazioni e i criteri di valutazione clinica e psicosociale, ma anche una descrizione dettagliata delle strategie di prevenzione e di contrasto, oltre che delle procedure operative da attuare nel caso di abuso. Nella classificazione delle varie forme di abuso, la PAS (Sindrome di Alienazione Genitoriale) compare come abuso psicologico ed è descritto nella sezione 3.3[5]:

«L’abuso psicologico consiste in comportamenti attivi od omissivi che vengono giudicati psicologicamente dannosi in base a principi comuni e indicazioni tecniche specifiche.

Questi comportamenti vengono agiti individualmente o collettivamente da persone che, per particolari caratteristiche (es: età, cultura, condizione sociale) sono in posizione di potere rispetto al bambino. Tali comportamenti possono danneggiare anche in modo irreversibile lo sviluppo affettivo, cognitivo, relazionale e fisico del bambino (International Conference on Psychological Abuse of Children and Youth, 1983). […] Una ulteriore forma di abuso psicologico può consistere nella alienazione di una figura genitoriale da parte dell’altra sino alla co-costruzione nel bambino di una “Sindrome di Alienazione Genitoriale” (Gardner, 1984).»

Note:

  1.  Testo online (senza “bibliografia pertinente”) e a pagamento. I testi sono: Family evaluation in child custody mediation, arbitration and litigation (1989); The parental alienation syndrome, A guide for mental health and legal professionals (1992); True and false allegations of child sex abuse (1992).
  2.  online.
  3.  La versione sarà indicata col numero arabo (5) e non, come per le versioni precedenti (I, II, III, IV), con quello latino (V).
  4.  online
  5.  Linee guida in tema di abuso sui minori, Centro Studi Erickson, 2007 [Online]